Fido è dotato di straordinaria sensibilità, e questo è un fatto abbastanza noto.
Riesce a intercettare e riconoscere abbastanza tranquillamente le emozioni umane.
E non solo quelle positive.
Un esperimento dimostra come i cani identifichino i comportamenti negativi, reagendo di conseguenza.
Vediamolo insieme…
Lo studio che indica che i cani riconoscono le persone cattive
Lo studio in questione è stato condotto dalla Kyoto University.
I ricercatori hanno osservato le interazioni tra gli animali, i proprietari e gli sperimentatori.
In particolare, i 54 cani domestici coinvolti nello studio sono stati suddivisi in tre gruppi con i rispettivi proprietari e sperimentatori assegnati.
I proprietari avevano il compito di inscenare delle difficoltà nell’aprire un barattolo di vetro:
- alcuni venivano aiutati dagli sperimentatori
- altri si vedevano insistentemente rifiutare collaborazione da parte degli sperimentatori
- altri ancora non avanzavano alcuna richiesta di aiuto.
Nel test era inoltre presente uno sperimentatore neutrale che assisteva allo svolgimento della ricerca.
Quest’ultimo e lo sperimentatore concludevano lo studio dando ai cani dei biscottini.
Gli animali accettavano di buongrado gli snack offerti dallo sperimentatore neutrale, ma evitavano gli sperimentatori non collaborativi.
Era come se i cani li giudicassero “cattivi” nei confronti dei loro proprietari.
I cani intercettano la cattiveria col naso!
Questo dimostrerebbe quanto i nostri amici a quattro zampe siano in grado di percepire le emozioni e le reali intenzioni delle persone.
Oltre a ribadire quanto forte e profonda sia l’affinità che si crea tra un cane e la sua famiglia.
Fido non è perciò solo un animale di compagnia, ma parte integrante del nucleo familiare.
Ma come riesce, nello specifico, a individuare le “persone cattive”?
La risposta è: attraverso il fiuto.
Col suo tartufo è in grado di avvertire i cambiamenti chimici nei feromoni emessi dalle persone.
Quando un soggetto si altera e diventa aggressivo, infatti, gli equilibri chimici del suo cervello mutano.
L’animale riesce a intercettare questo cambiamento, molto prima che il suo padrone si renda conto del potenziale pericolo.
I ricercatori parlano, nello specifico, di una “società collaborativa”, sistema condiviso dagli esseri umani, ma anche dai i cani e dai primati.
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