Quando si parla di cani da salvataggio in acqua ci vengono subito in mente i Terranova o i Labrador addestrati per le emergenze che possono verificarsi nei mari, fiumi, laghi.
Ma perché proprio queste razze e non ad esempio un chihuahua o un barboncino?
Perché non basta il personale piacere nei confronti dell’acqua, ma sono necessari:
- un peso minimo di 20 kg
- abilità di traino, forza e sopportazione della fatica
- presenza di un doppio strato di pelo, che protegge l’animale anche in caso di acqua freddissima (si pensi alle zone nordiche del pianeta), impedendole di raggiungere la pelle e preservando la temperatura corporea.
Rispondono a questi criteri, oltre i già citati Labrador e Terranova, anche i Golden Retriever e i Perro De Agua Spagnoli che tra le altre cose possiedono zampe ‘palmate’ perfette per il nuoto.
Cani da salvataggio in acqua: in cosa consiste l’addestramento
Solitamente l’addestramento comincia già tra uno e due anni di età, quando lo sviluppo fisico è completo e la propensione agli sport acquatici o al nuoto è già emersa, e dura molto a lungo e anche al di là della spiaggia, essendo basato prima di tutto su un legame viscerale col padrone.
Nei primi due anni vengono insegnati i comandi base e le manovre da eseguire in gruppo e da soli.
In quelli successivi si affina la tecnica, si migliora la comprensione cane-uomo, si potenziano le capacità di azione e attenzione.
Se state cercando maggiori informazioni per sapere dove addestrare i cani da salvataggio in acqua rivolgetevi alla Scuola Italiana Cani da Salvataggio, che si articola in numerose sedi (una di delle più strutturati è quella di Roma).