Ha percorso oltre 60 chilometri vagando per tre mesi interi finché ha ritrovato quella che considerava casa sua. L’impresa è di Zelda, il cane riabilitato da Seneca Krueger e che da lei è voluta tornare a tutti i costi. La Krueger lavora come comportamentalista. Aiuta i cani salvati da situazioni difficili a recuperare fiducia nell’essere umano.
Il suo primo incontro con Zelda risale a un anno fa. Dei 30 cani che la donna ha restituito a nuova vita, Zelda è stata una tra i più difficili. Continuava a nascondersi e aveva una terapia farmacologica contro l’ansia. Solo al guinzaglio appariva più serena.
E così guinzaglio fu. Nel giro di due settimane, Zelda poté sospendere i farmaci. Certo, non si allontanava a più di un metro dalla Krueger, ma pian pianino iniziò anche a poter stare da sola per brevi periodi. Dopo due mesi, la prima scodinzolata. Dopo quattro, il primo abbaio.
La via del recupero era ormai felicemente imboccata. Zelda era pronta per una famiglia amorevole tutta sua. Con commozione Seneca Krueger la lascia andare verso la sua nuova vita. E’ lei stessa ad accompagnarla in auto nella sua nuova casa, a 64 chilometri di distanza.
A The Dodo la dottoressa racconta di aver dovuto più volte accostare l’auto e fermarsi: non ci vedeva per via delle lacrime. Si era molto legata a Zelda, quel cane timoroso e delicato. Ma anche un cane tenace. Solo 10 giorni dopo l’affido, ecco la telefonata che non si vorrebbe mai: Zelda si era sfilata dal collare ed era fuggita, facendo perdere le sue tracce.
Ricerche a perdifiato
La Krueger saltò in auto e iniziò a cercare Zelda, coinvolgendo un team di ricerca specializzato. Intanto Zelda veniva avvistata qui e lì, ma essendo timorosa tendeva ogni volta a fuggire. Poi eccola segnalata a Minneapolis, a metà strada tra vecchia e nuova casa. Erano ormai trascorsi due mesi, ma la dottoressa Krueger forse aveva capito: lei e Zelda si stavano reciprocamente cercando.
Il cane stava cercando di ritrovare la via di quella che considerava la sua casa, il suo porto sicuro: casa Krueger. E proprio lì viene avvistata Zelda due settimane dopo. Nel frattempo i nuovi proprietari avevano provveduto a restituire Zelda all’associazionie che aveva organizzato l’adozione. La Krueger avrebbe preso con sé Zelda per sempre.
Se solo l’avesse ritrovata… poi lo scatto d’ingegno. Quella creatività che risolve i problemi e che nasce sempre dall’amore. La Krueger iniziò a spargere biancheria sporca sul prato davanti a casa e nei dintorni. Se Zelda era lì vicino, l’odore l’avrebbe guidata fino a lei.
Così fu. Presto una coppia di vicini informò la Krueger di star nutrendo un cane randagio molto agitato. Poteva essere Zelda. Riuscirono a catturarla. Era pelle e ossa. Seneca Krueger non riusciva nemmeno a riconoscere in quel cane smunto la sua Zelda. La lettura del microchip però non lasciava dubbi: in quei tre mesi, Zelda aveva percorso oltre 60 chilometri ed era tornata da Seneca Krueger.
Le lacrime questa volta erano di gioia, sciolte in quella prima carezza dopo 97 giorni di separazione. Per Zelda casa Krueger rimarrà la sua casa per sempre. Insieme agli altri due cani di famiglia, ormai sono inseparabili. E felici.