Abbandonato e mollato in strada dalla famiglia che amava, il povero cane Ray, 8 anni, si è trovato a fare i conti con la vita che non sapeva. Quella fatta di nulla. Quella senza mani carezzevoli. Quella con l’acqua da cercare e il cibo da procacciare o mendicare. Per cuccia, la strada fredda e piena di pericoli. Ma a volte anche dal freddo di un marciapiede può nascere il fiore del riscatto.
Dopo giorni a dimagrire e intristirsi, finalmente per il labrador retriever Ray è arrivata la svolta. Qualcuno di buon cuore lo ha segnalato mentre elemosinava qualche briciola di cibo per le vie cittadine. I volontari del rifugio Carson Shelter, che poi hanno raccontato e documentato la sua storia, si sono precipitati. Quello che hanno trovato è stato un cane ombra di se stesso. Umiliato e mortificato, gli occhi bassi.
Mansueto, si è lasciato prendere e caricare sul furgoncino rosso che sarebbe stato la sua salvezza. Ma lui non lo sapeva. Non osava sperare. Quasi non azzardava a scodinzolare a quella mano tesa, finalmente per soccorerlo. Quel furgoncino è stata la svolta del riscatto, per Ray. Il cagnolone dolcissimo è stato prima rifocillato e rassicurato in rifugio, tornando in forze. Pian piano, anche il suo spirito è guarito. Finché è stato pronto per un’adozione, arrivata presto. Oggi Ray è felice nella sua nuova casa, coccolato e amato da una famiglia che non tradirà più la sua fiducia amandolo per sempre. Come tutti i cani meritano, del resto.