Il giovane Nick Abbott e il suo cane Emerson, un labrador nero, sono entrambi sordi. E così lui insegna al cane il linguaggio dei segni. La storia di questo legame speciale si svolge negli Stati Uniti, dove Emerson trascorreva la sua vita nel rifugio della Florida in cui era finito all’età di sei mesi. Malato di parvovirosi e con crisi epilettiche frequenti, non lo voleva nessuno. Tanto più che di parvovirosi quasi sempre un cane muore.
Ma Emerson sorprende tutti: cura veterinaria massiccia, poi la guarigione e il trasferimento presso un’associazione animalista nel Maine. E’ qui che la volontaria che se ne occupa, Lindsay, scopre che il cagnolino è anche sordo. Per il resto, un amore di cane adorabile e giocherellone. Beh, si parte con gli appelli all’adozione diffusi attraverso Facebook.
Ed ecco la svolta. L’appello sotto la foto di Emerson con gli occhioni languidi centra Nick al cuore: “Quando incontrerò finalmente una famiglia che mi prenda con sé? Sono un cane molto bravo. Non è colpa mia – c’era scritto – se sono sordo, e questo non mi rende meno affettuoso“.
Nick non ci pensa due volte e contatta l’associazione per adottare Emerson: “Anche io – scrive ai volontari – sono sordo, quindi sono certo che ci capiremo“. Al rifugio, nell’incontro degli sguardi scocca la scintilla dell’intesa. Da quel momento, i due sono inseparabili.
Richelle, la madre di Nick, racconta che il ragazzo ha insegnato a Emerson i rudimenti del linguaggio dei segni. La loro relazione è incredibile: un gesto di Nick, e Emerson esegue in una complicità simbiotica. Nick si tocca il lobo dell’orecchio? Emerson abbaia. Alza una mano in un certo modo? Emerson si siede. O si stende. O si dirige di qui o di là. Perfetti al di là di ogni parola. Il loro profilo Instagram @nickandemerson? Preso d’assalto!