Quella palla di pelo che annaspava, e quello strano borsone legato al collo… nel vedere quella scena Jane Harper, che passava lungo le sponde del fiume Trent all’altezza di Farndon, in Inghilterra, si è insospettita .
Precipitatasi a riva, ha acchiappato la corda tirando a sé il cane e il sacco agganciato al collare, scoprendo che dentro c’era una pietra pesante. La donna è rimasta di sale. Qualcuno voleva affogare quel pastore belga, una femmina che si è poi scoperto chiamarsi Bella.
Il cane era stremato, ma ormai all’asciutto e in salvo. La signora ha chiamato la polizia di Nottinghamshire, i cui agenti sono immediatamente intervenuti. La pastore belga è stata portata subito dal veterinario. L’ha visitata, certo, ma le ha anche letto il microchip registrato nel 2010. Bella ha dunque circa dieci anni.
Proprio grazie a quel codice si è risaliti ai proprietari, una coppia di trentenni che sono stati fermati con una denuncia di crudeltà verso gli animali. Adesso i due sono indagati a piede libero, e gli investigatori stanno cercando testimoni e vagliando le immagini degli impianti di videosorveglianza nel tentativo di incastrare i colpevoli.
Bella si sta riprendendo. Mangia di gusto, il che è un buon segno. La crudeltà dei suoi aguzzini non l’ha sconfitta. La polizia di Newark ne ha diffuso le prime immagini, rimbalzate sulle principali testate online britanniche e non solo, e il Radcliffe Animal Centre che adesso la ospita aggiorna via via le notizie sulle sue condizioni.