Salire su un aereo e non tornare più, lasciando il cane di 11 anni davanti all’ingresso dell’aeroporto. Per sei mesi interi. E’ successo al cane Bumer, meticcio anziano, mollato dalla sua famiglia allo scalo internazionale Jorge Chavez a Lima, in Perù. Bumer non si è mosso per sei mesi, aspettando il ritorno della sua famiglia senza che nessuno riuscisse a spostarlo da quel punto preciso, quello del momento in cui la sua vita di cane domestico era finita.
Pioggia, caldo, freddo. Nulla. Una giovane volontaria, Milagros Salazar, non ha potuto fare altro che rassegnarsi e portargli lì un po’ di cibo. Per cuccia gli ha allestito un cartone con una copertina, per farlo stare vagamente comodo. Per mesi. Poi ha deciso di raccontare la storia del cane dell’aeroporto tramite Facebook, per provare a trovargli una nuova famiglia.
La vicenda, straziante, è diventata virale ma adozioni no: niente. Una coppia titubante ha poi rinunciato. Alla fine, almeno uno stallo per Bumer che nel frattempo aveva sviluppato una serie di malattie, si era disidratato… tutto curabile, per carità, ma il cane anziano era molto provato. Antibiotici e flebo l’hanno rimesso in sesto nel corpo.
Lo spirito, però, è rimasto ferito. Non vuole rimanere mai solo e ogni volta che i volontari lo lasciano in un box inizia a piangere disperato. Chissà se pensa ancora a quell’aeroporto. Chissà se sogna ancora quella famiglia egoista che lo ha abbandonato tanto brutalmente.