La sindrome da abbandono nel cane è una condizione tutt’altro che trascurabile che caratterizza quegli animali che, legati da un rapporto di attaccamento eccessivo al proprio padrone, vengono assaliti dall’ansia da separazione.
Un sentimento talmente intenso da provocare agitazione al momento del distacco, comportamenti distruttivi nei confronti delle cose (scarpe, mobili, etc.), e talvolta autolesionistici (morsi a coda e zampe che causano ferite varie).
I sintomi che caratterizzano la sindrome da abbandono nel cane
Per cercare di fronteggiare questa sindrome bisogna innanzitutto capire cosa esattamente la scatena.
Potrebbe trattarsi dell’ansia di un animale che viene lasciato solo in casa quando invece è abituato a stare sempre in compagnia. Oppure l’essere trasferito da un canile a un’abitazione, oppure il fatto che la famiglia i trasferisca in toto in una nuova casa. O ancora un cambiamento nelle abitudini familiari che sconvolge la sua routine, come ad esempio l’arrivo di un bambino.
Generalmente l’attacco d’ansia si esprime con:
- guaiti, ululati e pianti ininterrotti
- scialorrea e respiro affannoso
- comportamenti lesivi (morde le cose, scava buche, graffia porte e finestre)
- comportamenti ossessivi (andare e venire dalla porta di casa)
- tentativi di fuga
- coprofagia (il cane in assenza del padrone mangia i propri escrementi).
Sindrome da abbandono nel cane: cosa fare?
Una volta escluse tutte le condizioni che possono determinare alcuni dei comportamenti elencati sopra, vale a dire malattie (diabete, calcoli alla vescica, etc.), incompleto acclimatamento alla vita casalinga, trattamenti medici (l’assunzione di certe medicine può provocare comportamenti insoliti), vediamo come affrontare la questione.
Se i sintomi sono lievi bisogna trasformare le assenze in una “condizione normale”: vale a dire che bisognerà evitare i saluti eccessivi e ignorarlo al ritorno per i primi cinque minuti.
In caso di sintomi importanti bisogna innanzitutto armarsi di pazienza, e poi adottare delle piccole strategie che produrranno risultati nel tempo.
Se ad esempio Fido comincia ad agitarsi quando vi vede mettere le scarpe oppure prendere in mano le chiavi della macchina svincolate queste azioni dall’uscita: quindi, mettete le scarpe e poi sedetevi a leggere il giornale, oppure prendete le chiavi della macchina e sedetevi in poltrona a guardare la tv.
Ripetendo queste azioni più volte al giorno, il cane non riuscirà più ad associare l’abbandono con queste condotte.
Quando l’agitazione sarà minore, potrete cominciare ad uscire.
Ma gradualmente…
Le prime volte resterete fuori la porta di casa e ricomparirete dopo pochissimi secondi.
Piano piano aumenterete l’intervallo di tempo tra quando chiudete la porta e quando la riaprite.
E poi potrete cominciare ad allontanarvi davvero.
Training lungo e faticoso ma alla fine riuscirete a superare la sindrome da abbandono nel cane.