Raffiche di controlli per verificare il rispetto della norma che vieta di apporre la catena al collo del cane. Al primo riscontro scatta un avvertimento con diffida formale al padrone del cane ad eliminare subito la catena. Non ci sarà per lui una seconda opportunità in quanto qualora la situazione dovesse ripetersi è prevista una multa che può arrivare fino a 450 euro.
Una legge sul benessere animale che dimostra grande sensibilità ed amore verso i cani. Ad eseguire i controlli le Guardie Zoofile di Fare Ambiente. E’ vietato assolutamente l’uso della catena, salvo per ragioni sanitarie, documentabili e certificate dal veterinario curante, o per misure urgenti e solo temporanee di sicurezza.
Una legge in vigore già dal 2013 ma che non tutti conoscono. I cani frequentemente sono ritrovati legati con catene molto spesse che ne limitano il raggio di azione e la libertà di movimento. Se tenuta per molto tempo può causare gravi problemi di salute quali ulcere che nascono proprio a causa del continuo sfregamento del metallo con le varie parti del corpo (principalmente collo e zampe).
Secondo quanto ci viene riferito dalle Guardie Zoofile sono ancora tanti che utilizzano questo sistema che ignorano totalmente questa legge che potrebbe portare alla denuncia del proprietario per la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura, reato previsto e punito dall’ART. 727 comma 2 del Codice Penale.
La catena infatti vieta al cane non solo di muoversi, ma di vivere una vita normale, socializzare con altri animali, correre negli spazi.
L’Emilia Romagna è stata la regione che per prima in Italia ha vietato l’utilizzo della catena come strumento di contenimento.
E’ anche attivo un numero che raccoglie segnalazioni di questo tipo. Il numero da contattare è il seguente: 3703131006