Se prima il boxer veniva utilizzato anche e soprattutto per fare la guardia alle ville, adesso questo bel musone trova riscontro in particolar modo nelle famiglie desiderose di avere un cane di taglia medio-grande che però possa dimostrare grandi slanci di dolcezza, senza dare troppa confidenza agli estranei. Il connubio perfetto tra il carattere da cane da guardia e da compagnia, lo rende un cane estremamente versatile adatto per uno dei due incarichi o anche per tutti e due. Per la difesa personale è eccellente alla stessa maniera, perché farebbe il possibile per difendere il suo amatissimo proprietario da un qualsivoglia pericolo: ma qual è la storia del boxer? A chi è adatto questo cane?
La storia del boxer
Il Deutscher Boxer, che viene spessisismo chiamato semplicemente boxer, è un molossoide di taglia medio-grande dalle origini tedesche. È una razza nemmeno troppo antica: inizia a prendere forma nel 1870, quando un gruppo di appassionati residenti a Monaco di Baviera cercarono di dare vita ad un cane da guardia e da difesa che fosse somigliante al bulldog e che al contempo potesse mantenere il suo discreto carattere. Per farlo, non poterono fare a meno di aggiungere il sangue dell’Old English Bulldog a quello del Bullenbeisser, ora riconosciuto da tutti come progenitore ufficiale del Deutscher boxer. A differenza di come accaduto per molte razze, per le quali la procedura di iscrizione e di riconoscimento ufficiale è lunghissima e a volte i primi allevatori iniziali nemmeno hanno il tempo di vedere il loro successo, già nel 1895 (poco conoscendo i tempi standard) venne fissata una razza ufficiale, che già dal principio prendeva il nome di Boxer e che non ha mai cambiato nome. E nei registri ufficiale della Federazione, a fine 1800, comparve un esemplare di nome Flocki: il primo Deutscher Boxer, il capostipite, colui che iniziò tutta quest’avventura.
In seguito iniziò un perfezionamento non caratteriale bensì estetico: si scelse di eliminare tutti i soggetti che avessero il manto bianco o comunque troppo chiaro. Se all’epoca la decisione era dettata, secondo alcuni, dal fatto che un cane quasi sempre utilizzato per la guardia non avrebbe potuto avere un manto candido perché avrebbe spaventato ben poco gli eventuali malintenzionati, ad oggi si evita per tutti i molossoidi e anche per altri cani di selezionare esemplari completamente bianchi, perché come accade spessissimo per il dogo argentino, per il bull terrier e per il pastore australiano, da due esemplari completamente bianchi aumenta la possibilità che nascano cuccioli sordi. La storia della creazione di questa razza è davvero differente rispetto a quella della nascita di molte altre, perché il boxer non arrivò in Italia per via di un trasferimento di allevatori come accadde in molti altri casi. Per l’importazione in Italia, furono proprio due italiani a venire a conoscenza del club ufficiale tedesco del boxer, ad innamorarsi follemente della razza e a portarla in Italia. Mario Confalonieri e Raffaello Mariotti furono gli importanti allevatori che portarono la razza del Deutscher Boxer in Italia.
Il carattere e i problemi di salute
Il boxer non è una razza particolarmente longeva, e non solo per una questione di dimensioni (ormai tutti sanno che più i cani sono grandi meno vivono, non è un leggenda), ma anche perché come tutti i molossoidi brachicefali le malattie ereditarie possono essere davvero molteplici. Non solo tutte quelle problematiche legate alle rughe e agli occhi sporgenti, ma anche le patologie cardio-respiratorie sono molto frequenti nel Deutscher boxer e in determinati casi possono portare alla morte; è soggetto al colpo di calore, come il carlino e il bulldog, per via della canna nasale corta, ma meno di questi ultimi perché il muso non è così schiacciato. Da considerare anche la mielopatia degenerativa, malattia molto grave che affligge un grande numero di Deutscher boxer e di altri molossoidi.
Caratterialmente è un cane buonissimo e molto affezionato alla famiglia, darebbe la vita per il padrone, e la fedeltà è uno dei suoi pregi assolutamente riconosciuti da chiunque conosca davvero il Deutscher Boxer. Viene utilizzato anche per guardia e difesa, con ottimi risultati: la sua territorialità è spiccata ma non eccessiva, non al punto da innervosirsi con qualsiasi sconosciuto che oltrepassi il confine. La Federazione Cinologica Internazionale ha stabilito che il boxer è un cane da utilità e l’ha messo proprio in quella categoria, ma i fatti dimostrano che pur essendo un cane, appunto, eccellente per quanto concerne l’utilità, la compagnia è un’altra delle cose che sa fare non bene ma benissimo. Si sta introducendo anche l’utilizzo come cane guida per non vedenti, con ottimi risultati perché la soglia di addestrabilità del Deutscher boxer è davvero significativa, al pari di quella di moltissimi altri cani che vengono considerati dall’intelligenza prodigiosa, senza considerare che intelligenza non è sinonimo di addestrabilità. È impiegato anche nella Croce Rossa Italiana per la ricerca dei dispersi sotto le macerie e per il ritrovamento in caso di catastrofi. È un cane molto equilibrato e sul suo conto esiste un proverbio molto esplicativo: “Il Boxer muore giocando”, riferito al fatto che essendo un molossoide in piena regola mantiene fino al suo ultimo giorno l’indole allegra e giocosa che lo contraddistingue. È il cane ideale anche nel caso delle famiglie con bambini, e sarà un compagno di giochi e di vita straordinario.