C’era una volta in un piccolo villaggio di montagna, un canile chiamato “Il Rifugio degli Amici”.
Era un luogo accogliente, gestito da una donna di buon cuore di nome Marta. Marta aveva dedicato la sua vita a prendersi cura dei cani abbandonati e bisognosi.
Un freddo giorno d’inverno, Marta trovò davanti al cancello del rifugio un cane malato e denutrito. Forse abbandonato o forse arrivato lì davanti per puro caso.
Era un meticcio con il pelo arruffato e gli occhi tristi. Marta notò che si trattava di un cane socievole e per nulla aggressivo, così lo prese tra le braccia e lo portò immediatamente dal veterinario.
Il dottore veterinario diagnosticò al cane una grave forma di polmonite e un problema cardiaco congenito, aggravato dal freddo.
Marta chiamò il cane “Lucky”, sperando che il suo nome gli portasse fortuna. Nonostante le sue condizioni, Lucky era dolce e affettuoso. Marta passava ore accanto a lui, cercando di fargli sentire l’amore e la sicurezza che non aveva mai, probabilmente, conosciuto.
In un’altra parte del villaggio, viveva una giovane donna di nome Sofia.
Sofia era una musicista che aveva da poco perso il suo fedele compagno a quattro zampe, Max, e il dolore della perdita la faceva sentire sola.
Sofia si decise a prendere un nuovo cane e andò al rifugio. Qui sentì parlare di Lucky e la storia di quel cane malato e sfortunato toccò il suo cuore.Quando vide Lucky per la prima volta, i loro sguardi si incontrarono e un legame invisibile si formò immediatamente.