“Finché mangia si può stare abbastanza tranquilli”.
Non è infrequente che ci si senta dire queste parole da un veterinario.
E questo perché l’istinto animale induce il cane a mangiare ogni volta gliene si presenta l’occasione, dal momento che, a differenza di noi umani, non sa quando potrà mangiare nuovamente.
Si tratta, in termini semplici, di una questione di adattamento e sopravvivenza.
Ecco allora che allarmarsi quando il cane non mangia non è un’esagerazione; bisogna piuttosto essere vigili, e rivolgersi al medico di fiducia.
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Problemi fisici alla base del rifiuto del cane di alimentarsi
Il rifiuto può essere lento e progressivo oppure repentino e immediato.
E ciò dipende dalla causa e dal decorso temporale.
Sia nel caso in cui il problema scatenante sia di lieve entità sia nel caso in cui sussista un disturbo più grave, è necessario intervenire prontamente.
Le possibili cause sono di natura:
- fisica
- psicologica
- fisiologica.
In tutti e tre i casi si tratta di una conseguenza ad un cambiamento (fisico oppure emotivo) che modifica le abitudini alimentari.
Cominciamo dalle cause di natura fisica.
Vale a dire patologie che per lo più colpiscono il tratto digerente: esofago, stomaco, intestino, fegato e pancreas.
L’inappetenza è imputabile sia all’eventuale dolore che all’assenza di stimoli della fame (per esempio, con un’infezione in atto nausea e infiammazione compromettono in parte o del tutto lo stimolo ad alimentarsi).
In questi casi è piuttosto comune l’associazione col vomito frequente.
Un controllo delle feci potrebbe rivelare un disturbo gastrointestinale (in questi casi spesso si evince presenza di sangue, consistenza e colore alterato degli escrementi).
Anche malattie a carico di altri organi -bocca, cervello, apparato urinario, sangue- posso essere responsabili del calo di appetito nel cane.
Ad esempio la rottura di un dente, una grave gengivite oppure, nel peggiore dei casi, un tumore orale.
In linea di massima ogni patologia che comporta dolore fisico si ripercuote sull’appetito.
Persino un cane con dolori articolari a causa di displasia o artrosi può drasticamente ridurre la propria alimentazione a causa di infiammazione e dolore cronico.
Cane non mangia: le cause psicologiche
Anche un disturbo psicologico può indurre il cane a rifiutare il cibo.
Stress, ansia e cambiamenti influiscono notevolmente.
Ad esempio, l’inserimento di un nuovo soggetto all’interno del nucleo familiare (altro animale o un bambino) può innescare sentimenti di gelosia che alimentano stress e inappetenza.
Anche un cambiamento d’ambiente può portare al medesimo risultato (ad esempio un trasloco, un lungo viaggio in macchina, etc.).
Generalmente il problema è passeggero e dura il tempo necessario all’adattamento (alcuni giorni).
Un altro motivo scatenante il rifiuto del cibo è la crisi dell’abbandono.
I cani soggetti a questa condizione psicologica soffrono un notevole grado di stress ogni qual volta che il padrone lascia l’abitazione.
Il loro disagio può sfociare il rifiuto alimentare.
Talvolta un cane può rifiutare il cibo semplicemente per capriccio, ad esempio quando è stanco del solito cibo (per sapore o consistenza).
O peggio, quando gli abbiamo offerto alimenti “alternativi” (i nostri) e Fido li reclama disertando la sua scodella!
Cane che non mangia: quando la questione è fisiologica
Ci sono però delle situazioni in cui il calo di appetito è fisiologico.
L’età del cane, ad esempio, influisce sulla sua alimentazione.
Nel cane anziano, la riduzione dell’appetito può essere normale, a fronte di una diminuzione dell’attività fisica, e di intervalli di riposo maggiori.
Il dispendio calorico è inferiore e di conseguenza minore sarà pure l’appetito.
In questo caso non c’è da preoccuparsi.
Due sole accortezze:
- monitorata la situazione e attivarsi qualora la situazione si protragga troppo a lungo
- preferire piccoli spuntini ripetuti più volte nell’arco della giornata anziché un abbandonate pasto unico.
Cosa fare se il cane non mangia?
Visto che, come detto, si tratta di un campanello d’allarme serio, è necessario valutare le cause del rifiuto ad alimentarsi.
Nel caso in cui l’animale sia in buona salute ma tenda comunque a non mangiare potrebbe trattarsi di un problema passeggero o di un capriccio.
Per valutarlo, sarà sufficiente proporre a Fido una scatoletta di umido per gatti: se dovesse mangiarla sapremo che si tratta di una “presa di posizione”.
In questo caso la soluzione è instaurare una routine quotidiana e regole alimentari ferree:
- orari fissi (mattino e sera) per i pasti
- ciotola a disposizione solo per una ventina di minuti
- niente snack o fuori pasto
- niente cibo “umano” durante il pranzo o la cena
- regolare attività fisica all’aria aperta per stimolare l’appetito.
Se poi il rifiuto delle crocchette persiste possiamo provare a:
- bagnarle con un pochino di brodo caldo
- mescolarle con un po’ di umido per cani
- cambiarle con un tipo più appetibile (esistono ad esempio dei croccantini composti da una parte interna secca e una esterna umida).
Se invece il rifiuto non concerne le sole crocchette, ma tutto il cibo, compreso l’umido, e/o si associano altri sintomi, allora è opportuno recarsi immediatamente dal veterinario per valutare perché il cane non mangia…
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