Questa è una bellissima storia, che vede come protagonista Rocco, un dolcissimo staffordshire che, a causa di una infiammazione del canale uditivo, è diventato completamente sordo.
Rocco è arrivato nel Llys Nini Animal Centre, un rifugio del Galles, nel 2020, a causa della morte dei suoi umani. Era visibilmente provato, smagrito, e la sua pelle era completamente cosparsa di dermatiti di vario genere.
«Abbiamo notato subito che aveva anche una forte infezione – racconta Humphries,, uno dei volontari – Purtroppo era troppo tardi per curarla e i veterinari ci dissero che non c’era speranza per il suo udito».
Sally, l’educatrice cinofila del rifugio, dopo la diagnosi, ha compreso fin da subito che fosse necessario instaurare con lui una comunicazione non verbale, basata sul linguaggio dei segni.
«Sono abituati ad osservarci e proprio così imparano ad anticiparci meglio di chiunque altro – spiega l’educatrice – Con Rocco abbiamo fatto in modo di accentuare questa sua abitudine, in modo da rendere completamente inutile l’ausilio della parola».
Con il passare dei giorni, infatti, Rocco ha capito che doveva impegnarsi nell’accettare questa sfida. Si è sentito meno solo e più compreso, ha imparato che avere delle routine possono aiutare a capire cosa sta succedendo intorno a sè.
«Il cane sordo non può sentire i nostri passi che si allontanano e nemmeno la porta che si chiude mentre andiamo via, quindi dobbiamo abituarci ad avvisarlo in un altro modo, con una carezza o un gesto che sappia riconoscere – conclude l’educatrice – Se non pensiamo a questi dettagli, in lui cresce il senso di abbandono nello scoprire, improvvisamente, di non avere più accanto le sue persone di riferimento e potrebbe anche iniziare a soffrire di ansia da separazione».
Oggi Rocco vive con la sua nuova e stupenda famiglia. Ha avuto la fortuna di incontrare persone meravigliose che hanno saputo assecondare questa sua esigenza e amarlo nonostante le difficoltà.