Penso sia giusto parlare anche dell’altra faccia della medaglia, di quando le cose tra me e Daisy non sono rose e fiori. Se al lavoro hai un periodo particolarmente impegnativo, sei sempre di corsa e cerchi di destreggiarti come un equilibrista tra un impegno e l’altro per riuscire a stare dietro a tutto quello che ti sei prefissata, beh…tornare a casa in pausa pranzo e trovare una scena come quella che potete osservare nella foto, diciamo che non ti fa esattamente esclamare: “Daisy, simpatica cagnolina, grazie per avermi regalato una nuova attività per occupare le mie giornate noiose e vuote!”
Insomma, come per tutte le relazioni, per tutti gli individui e per tutte le cose in generale, ci sono sempre dei lati positivi e dei risvolti meno piacevoli. Così, nonostante io ami alla follia questa piccola palla di pelo, ci sono delle giornate in cui fa molto freddo e la passeggiata non è proprio in pole position tra le attività che sceglierei per iniziare col piede giusto la mattinata.
Altre volte, quando sono molto stanca e Daisy si sveglia a notte fonda per comunicarmi che ha dei bisogni impellenti, che può benissimo gestire da sola imboccando la porta-finestra che dà sul balcone, diciamo che non mi alzo dal letto saltellando e canticchiando allegramente come succede sempre nei musical.
Durante i pasti io purtroppo sono molto lenta, più lenta della media delle persone lente, mentre Daisy, come molti suoi simili, è piuttosto veloce, quindi succede spesso che, dopo aver finito il suo cibo, venga ad elemosinare il mio, in modo insistente.
Anche in quei momenti a volte non disdegnerei la tranquillità di un pasto senza dover badare ad impegnare in qualche modo la mia vorace cagnolotta per far sì che stia al suo posto. Insomma, sono diverse le situazioni in cui, nella gestione quotidiana, all’affetto e alla gioia si mischiano anche dei momenti un po’ meno semplici da gestire.
In tutta questa disamina, però, c’è una parola tanto piccola quanto forte, capace di ribaltare totalmente la situazione, ed è un potentissimo: “MA”. Tutti gli eventi che ho appena descritto sono veri, non piacevoli, a volte pesanti MA (lo scrivo in grande per dargli il giusto risalto) la cosa che conta è che ci sia dall’altro lato una lunga sfilza di aspetti positivi oppure anche soltanto un elemento che da solo pesa più di tutti i lati negativi e che è in grado di soverchiarli e metterli al tappeto come fanno le onde di un mare burrascoso.
Il mio “MA” è tornare a casa e trovare un esserino che mi aspetta, sono le pose buffe che assume Daisy quando gioca con i suoi simili che mi fanno ridere sempre, di qualunque umore io sia, è la ricerca di vicinanza fisica quando sono seduta sul divano, è la responsabilità di prendersi cura di qualcuno, è la leggerezza delle passeggiate insieme (soprattutto quando non fa freddo fuori), è la bellezza del suo stupore di fronte a situazioni nuove, come la prima volta che ha visto la neve…il mio elenco è ancora lungo ma ciò che conta di più è che tutti i lati meno piacevoli sono soltanto dei granelli di sabbia che si dissolvono nell’impeto dell’onda di affetto che mi lega a questa piccola peste.
Fine Capitolo 13
(settimanalmente Federica ci racconterà un capitolo della sua vita con Daisy)
➔ Puoi leggere qui gli altri capitoli di “Io e Daisy, diario di una vita insieme“