Il microbioma canino, come quello umano, è assai complesso, e composto da un numero notevolissimo di batteri, funghi, archei ed eucarioti.
E, come quello umano, ha diverse funzioni -aiuta a proteggere contro le malattie, a mantenere una sana digestione e a regolare l’attività ormonale.
Ma cosa succede se si somministrano antibiotici al cane?
E una volta che questi antibiotici hanno svolto il loro compito, è possibile ricostruire il microbioma?
Vediamolo insieme…
Le ripercussioni che gli antibiotici al cane hanno sul microbioma
Quando il microbioma si squilibra si instaura una disbiosi.
Esistono moltissime prove che collegano questi squilibri a una serie di malattie:
- Obesità: il microbioma dei cani obesi è meno diversificato di quello dei cani sani. Migliorarlo può aiutare la perdita di peso
- Salute mentale: microbioma e sistema nervoso centrale sono costantemente in “comunicazione”. Lo squilibrio del primo può causare stress, ansia, depressione e disfunzione cognitiva e aggressività
- Cancro: la disbiosi può incidere sullo sviluppo del linfoma intestinale
- Insufficienza pancreatica esocrina (EPI): un pancreas malato non digerisce il cibo correttamente. Uno studio ha dimostrato che i cani con EPI spesso soffrono di disbiosi
- Malattia infiammatoria intestinale (IBD): un microbioma sano distrugge le cellule immunitarie malate che possono causare patologie come l’IBD
- Infezioni: un microbioma alterato può esporre il cane a gravi infezioni
- Diarrea: causata spesso da uno squilibrio nel microbioma intestinale.
Il problema è che spesso, per curare molte di queste patologie, i veterinari convenzionali ricorrono agli antibiotici.
E questi ultimi aggrediscono anche gli organismi benefici che abitano l’intestino, esponendo così il cane a una serie di malattie.
Senza tralasciare che l’abuso di antibiotici contribuisce allo sviluppo di organismi resistenti agli antibiotici stessi.
Per questo è importante usare gli antibiotici con moderazione e solo quando sono davvero necessari.
Il microbioma del cane è sensibile non solo agli antibiotici, ma anche ad altri farmaci e alimenti.
Si pensi all’Omeprazolo, l’anti-acido: è stata rilevata una correlazione fra questo e la disbiosi (sebbene siano necessari ulteriori studi).
Ricostruire il microbioma, soprattutto dopo i farmaci
Ecco alcuni consigli utili per ricostruire un microbioma danneggiato:
- alimentazione con più proteine e meno carboidrati: questa migliora la diversità nel microbioma intestinale, oltre ad abbassare l’incidenza dell’obesità (come visto nel caso di Beagles e Labrador)
- probiotici: somministrate un probiotico che contenga un’ampia gamma di batteri aiuta ad uccidere gli organismi patogeni. È possibile assumerli in forma di integratore, ma esistono anche cibi che ne sono ricchi, come kimchi, kefir e verdure fermentate. E, non dimenticate di nutrire i probiotici con prebiotici (un tipo di fibra contenuta ad esempio in banane, foglie di tarassaco, e asparagi)
- trapianto fecale da un cane sano a uno malato: negli esseri umani questo tipo di terapia ha mostrato risultati sorprendenti in molti ambiti, dalle infezioni da Clostridiode difficile alla malattia di Crohn. Negli animali si possono trattare problemi digestivi e malattie autoimmuni, oltre a ricostruire il microbioma danneggiato da cure prolungate a base di antibiotici somministrate all’animale domestico.
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