Nel freddo del nord del Michigan il capodanno era innevato come di consueto. Così, in vista della notte Bob è uscito di casa in pantofole e pigiama per fare scorte di legna da ardere. Una lastra di ghiaccio però lo ha tradito: Bob è scivolato rompendosi il collo. E’ rimasto immobilizzato, la casa più vicina alla sua era a un quarto di miglio. Nessuno sentiva le sue grida disperate. Nessuno tranne Kelsey, il suo cane Golden Retriever, che si è precipitata sul posto.
Sulle prime è rimasta ferma a guardare. Poi, compresa la situazione, si è sdraiata sul corpo di Bob per scaldarlo. Siccome nessuno arrivava a soccorrerli, Kelsey gli ha leccato mani e faccia per tutta la notte, tenendolo vigile e al caldo. Malgrado ciò, al mattino Bob – senza più voce per le grida e per il gelo – era semisvenuto. Ma ormai era alba fatta, e Kelsey ha chiesto aiuto per tutti e due abbaiando a più non posso senza sosta finché un vicino si è accorto dell’accaduto ed ha prestato soccorso, accompagnando immediatamente Bob al McLaren Northern Michigan Ospital, dove è arrivato con un principio di ipotermia ma senza problemi di congelamento. Quasi un miracolo.
Se Bob non solo è sopravvissuto ma ha potuto tornare a muoversi, lo deve a Kelsey. Lui stesso lo ha raccontato ai media statunitensi. Benché allo stremo delle forze, nella ‘voce’ del suo cane e nel suo calore ha trovato l’energia necessaria per rimanere vigile, vivo. E così insieme ce l’hanno fatta.