Il suo cane di 13 anni di nome Maya si ammala, e lui pur di non curarlo lo decapita col coltello da cucina. E’ accaduto a Cesano Boscone, in provincia di Milano. Era il 2016 e l’uomo è stato indagato dai carabinieri del capoluogo lombardo per uccisione di animale. I militari erano intervenuti su chiamata della moglie del 43enne, pregiudicato.
La donna era terrorizzata. Aveva visto il marito chiudersi in camera con la testa del cane Maya e il coltello usato per la decapitazione. Voleva tenere con sé la testa in attesa che si scarnificasse, così da recuperare il microchip. Solo dopo se ne sarebbe liberato, secondo le sue intenzioni. All’arrivo dei carabinieri l’uomo era ubriaco, ma non ha opposto resistenza.
La compagna ha spiegato che Maya, il cane che hanno accudito per 13 anni senza mai un episodio di violenza era molto malata. Il veterinario ha suggerito la soppressione clinica per interrompere la sofferenza. Quando il marito ha saputo il costo, però, ha deciso di fare da sé. E’ tornato a casa e ha decapitato il cane: ha nascosto il corpo in auto per seppellirlo e ha tenuto la testa. Ai militari ha commentato “tanto era vecchio”.