Lo hanno salvato da un negozio di carne per consumo umano, nella Cina profonda che dei cani fa pietanza. E lui, un dolcissimo cucciolo di Golden Retriever, una volta fuori dalla sua gabbia ha pianto di gratitudine e sollievo ringraziando così a suo modo, con la sua gioia, chi lo aveva sottratto a una fine atroce.
Ma a mille ce n’è. Il cane soccorso è stato avviato a una vita felice in una famiglia affettuosa. Dietro di sé, però, ha lasciato ancora gabbie con altri cani, spesso anche rapiti dai giardini di private abitazioni per essere destinati all’alimentazione delle persone.
Oggetto di proteste e indignazione planetari per questa tradizione culinaria, la Cina così come altri paesi orientali sta via via abbandonando la pratica. Resiste tuttavia un festival dedicato alla carne di cane. Si fa a Yulin, e centinaia di quattro zampe per l’occasione vengono rastrellati dalle strade e messi – ahinoi – in pentola. Una barbarie contro cui si schierano associazioni animaliste di tutto il mondo.