Il suo umano è morto nel crollo della miniera. E’ uno dei sette operai rimasti vittime del collasso del sito estrattivo in Coahuila, in Messico, il 4 giugno 2021. Sì ma il cane non lo sa, quindi per giorni ha percorso chilometri recandosi dove il suo familiare – il signor Gonzalo Cruz, 53 anni – al mattino lo salutava per entrare nelle viscere della terra. Il povero Cuchufleto, così si chiama il cagnolino, era stato adottato da Gonzalo da 6 mesi. Non se ne separava mai.
Nei primi due giorni dopo il crollo fatale, il cane non ha fatto che scavare e fiutare il cunicolo d’accesso, nel punto dove era rimasto sepolto Gonzalo. Poi, quando la salma è stata estratta, Cuchufleto disperato si è messo ad attenderne comunque il ritorno davanti a casa. Per tre settimane ha rifiutato il cibo, accettando di buon grado solo l’acqua e nutrendosi di pochissimi bocconi.
La sua dimostrazione di devozione, che molto ricorda quella del cane giapponese Hacicko, raccontata dall’emittente 15 Sabinas adesso sta facendo commuovere i media internazionali e il web. Cuchufleto accompagnava il suo umano ogni giorno fino alla miniera da quando lui lo aveva tolto dalla strada. Ora piange, piange disperato la sua assenza. Non è solo. Sandra, la moglie di Gonzalo, è lì e lo tiene con sé. Ma il cane è in lutto, piccolo cuore di cane.