Forse ne abbiamo sentito parlare in alcune occasioni, ma non tutti sanno chi è il cane di quartiere.
Si tratta a tutti gli effetti di un cane randagio, adottato dagli abitanti di una determinata zona o quartiere, e che si occupano di lui.
Tuttavia, per parlare di un cane di quartiere è necessario che l’animale possieda alcune caratteristiche: vediamo quali…
Requisiti del cane di quartiere
Per l’assegnazione dello status è necessario che si tratti di un cane:
- non aggressivo
- non segnalato in quanto autore di molestie
- non appartenente a razze ritenute pericolose
- compatibile col quartiere dove è inserito.
Inoltre, un randagio può diventare cane di quartiere solo dopo aver seguito un preciso iter, che varia da Regione a Regione (ancora una volta la normativa in materia dimostra di essere lacunosa oltre che lenta, basti pensare che ci sono voluti 8-9 anni, a fronte dei 6 mesi richiesti, perché la proposta diventasse legge effettiva!).
L’iter convenzionale comunque prevede che il cane venga:
- condotto presso il canile sanitario per essere dichiarato clinicamente sano
- vaccinato contro le malattie più comuni
- sterilizzato chirurgicamente
- iscritto all’anagrafe canina
- tatuato/microchippato a nome del Comune di appartenenza.
Al momento del riconoscimento, viene inoltre nominato un volontario per la cura di :
- alimentazione
- igiene
- assistenza sanitaria (tutte a carico del Servizio Sanitario).
Il volontario in questione ha inoltre il dovere di segnalare all’Asp sez. veterinaria se il cane si è allontanato dall’area di stazionamento o è deceduto.
Certo, pensare che il “cane di quartiere” sia una soluzione al problema del randagismo non è corretto (né utile).
Trattandosi in realtà di “uno status” istituito per sostenere alcuni randagi, e attraverso la sterilizzazione, impedire loro di procreare.
Eppure il randagio in questione non sarebbe certo più felice in un rifugio o un canile, chiuso in un box con 20 minuti di sgambo quotidiano.
In un mondo ideale ogni cane avrebbe un umano che si occupa di lui per i bisogni che non riesce a soddisfare da solo, e lui ce l’ha!
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