“Ero snervato”, si è difeso il condannato. “Dunque significa che se lei è nervoso…”, l’ha incalzato la giudice. “No no, certo, non è che se sono nervoso sfascio il tribunale – ha risposto lui – è stato solo quel momento“. Quel momento è stato quello in cui l’uomo ha esploso due fucilate contro la sua cagnolina beagle, Irlande, freddandola sul colpo. Il tribunale ha ritenuto il delitto “di crudeltà”. L’uomo è stato condannato a cinque mesi di reclusione con sospensione della pena, divieto di andare a caccia per tre anni e divieto di avere cani per cinque anni.
E’ accaduto in Francia, a Bordeaux. Era il 18 ottobre 2015, al margine di un bosco del Médoc. Il cacciatore aveva trovato la piccola Irlande troppo esuberante e indisciplinata, poiché non voleva risalire in auto, dunque l’ha eliminata come un fastidio irritante al termine di una battuta di caccia al capriolo. Davanti a tutti. Così: per fare il gradasso. Nessuno aveva fatto parola di quell’episodio.
L’inchiesta partita da una lettera anonima
Finché una lettera anonima è stata fatta arrivare all’autorità giudiziaria che ha processato l’uomo e lo ha condannato a cinque mesi di reclusione. Secondo i verbali d’inchiesta, l’uomo si era sentito colpito nell’orgoglio davanti agli altri cacciatori quando la cagnolina si rifiutava di saltare a bordo della macchina. Secondo le testimonianze, a quel punto lui le ha sparato a bruciapelo lasciandola a terra. Primo colpo.
La cagnolina non era morta e ha tentato, a quel punto, lentamente, di trascinarsi via lontano. Ma l’uomo è andato all’auto con tutta calma, ha presto una seconda cartuccia e le ha sparato il colpo fatale alla schiena, mentre Irlande tentava di mettersi in salvo. “Ero snervato”, si è difeso il condannato. I giudici lo hanno condannato. E’ stato scoperto, tra l’altro, che in un canile abusivo ne teneva alcuni non dichiarati: le bestiole sono state liberate e affidate a un’associazione animalista.