Una raccolta fondi per erigere un monumento in suo onore e il funerale in diretta televisiva sull’emittente StartNews: così Piazza Armerina piange Tigro, il suo cane. Sì perché Tigro era ormai da anni il cane di nessuno ma di tutti, amato come un membro della comunità a tutti gli effetti. E’ stato sepolto nella Villa comunale, mentre su Facebook si è aperta anche una pagina a suo nome e in sua memoria.
Sempre in prima fila alle feste di paese, amante delle funzioni in chiesa a cui gli era consentito presenziare, composto e silenzioso, il cane Tigro era stato trovato otto anni fa. Patrizia Spagnolo, responsabile locale dell’Enpa, lo aveva raccolto già randagio con delle bruciature alle zampe. Lo ha curato, poi il cane ha manifestato il suo desiderio di tornare libero unito alla gratitudine per essere accudito.
Così Tigro è divenuto cane di città. Una autentica mascotte a cui tutti erano affezionati, come dimostra l’ondata di emozione, commozione e partecipazione che ha accompagnato la sua morte. Vecchiaia, vita randagia. Tigro si è spento. Resta il suo inno alla vita che sa di indipendenza pur nella condivisione del tran tran di un’intera comunità. Una famiglia, tante famiglie per il cane Tigro. E adesso tutti gli dicono addio.