Non sono centinaia né migliaia. Sono decine di migliaia. Sono almeno 25mila i cani randagi che il governo del Pakistan ha deciso di abbattere nei prossimi due mesi per contenerne il numero. Una strage. Le uccisioni sono già iniziate nelle amministrazioni del Lodhran, Kehror Pakka e Dunyapur, ma si estenderanno in molte altre città. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
In Pakistan, l’Oipa è presente con due rappresentanti nel Nord e nel Sud Punjab, Hashir Khan e Iqra Ali, e con un volontario nella regione del Sindh, Sarfaraz Abbasi. Così l’organizzazione ha scritto al primo ministro pakistano, Imran Khan, chiedendo di fermare il massacro. Oipa invita il governo ad affrontare il problema del randagismo e della diffusione della rabbia con un approccio etico. La proposta è di sostituire l’uccisione di massa con un programma di cattura, sterilizzazione, vaccinazione e rilascio sul territorio.
Non è la prima volta che le autorità pakistane ricorrono a metodi estremi per contenere in randagi sul territorio. Più di 50mila cani muoiono ogni anno sulle strade del Pakistan per mano del governo. I randagi vengono uccisi con armi da fuoco o avvelenati. I loro corpi senza vita vengono poi raccolti da operatori comunali, che li caricano e li ammassano per poi essere smaltiti.