Sotto l’effeto delle metanfetamine aveva torturato e ucciso, tagliando loro la testa, ben sette cani chihuahua e per questo è stato condannato a scontare 28 anni di carcere. A comminare la pena, il massimo che era possibile, è stato in Nevada il giudice Elliot Sattler. Il togato si è detto sconcertato dalla cattiveria di Jason Brown. Lui è ragazzo con la faccia perbene, un bravo studente di psicologia a cui amici e conoscenti affidavano fiduciosi i loro cani. Quella faccia perbene è stata l’ultima cosa che le bestiole hanno visto.
La vicenda ha il suo inizio giudiziario nel 2015: il proprietario del motel in cui Brown alloggiava chiama la polizia. Non riesce a pulire una delle sue stanze perché l’occupante, il giovane in questione, non lo lascia entrare. Gli agenti entrano con la forza, e ciò che si trovano davanti è agghiacciante: sangue ovunque, il cadavere di un cagnolino smembrato e quattro teste mozzate di altrettanti, poveri cani conservate come trofeo.
Indagando, gli inquirenti hanno appurato che le vittime a quattro zampe di Brown sono state almeno sette: questo il numero delle scorribande sadiche che l’uomo ha filmato per poi forse rivedere quelle scene. “I piccoli Chihuahua bianchi sono i miei preferiti – ammetteva il ragazzo – e se riesco a catturarne uno gli faccio fare un giro nella casa delle torture di Jason”. Ora è Jason a farsi un lungo giro nel carcere del Nevada. Un giro lungo 28 anni.