Quando l’hanno trovato nelle campagne di Città Sant’Angelo credevano fosse morto. Poi quella codina, un occhietto aperto: il cane era vivo, caspita. Da lì la corsa contro il tempo, la volata a perdifiato dal veterinario e la campagna di solidarietà per cercare di salvarlo. E lui, un segugio tenero come solo i segugi sanno essere, a ripagare gli sforzi dei volontari con uno sprint di ripresa che pareva insperabile.
La volontaria che lo segue, Dalila Vallese, posta su Facebook via via gli aggiornamenti sullo stato di salute del cane che – con l’aiuto delle terapie e dopo un ricovero prolungato – ha ripreso ad alimentarsi. Intanto qualcosa di suo ce l’ha: un nome. L’hanno chiamato Sepontino. Il suo recupero ha però avuto una battuta d’arresto. Si è infatti scoperto che il cane aveva bisogno di un’operazione chirurgica al polmone. Ma lui ha superato anche quella.
E ora parrebbe non ci fossero più ostacoli verso la sua guarigione, per la gioia di Dalila: “Abbiamo compiuto un piccolo miracolo, tutti insieme”. Adesso, sottolinea, il segugio ha una speranza “che oggi si concretizza nell’inizio della sua nuova vita. Non dovrà più star male, non dovrà più sperare che tutto sia solo un brutto sogno. La sofferenza lascerà spazio alla sua grande rivincita, iniziata dal giorno in cui, in quella stradina di campagna, ci siamo accorti che fosse ancora vivo”.