Le persone, testimoni involontarie e inorridite, sono intervenute subito ma non è servito. E’ morto il povero segugio legato a un furgone per la zampetta posteriore e trascinato a morte per le strade di Fardella, in Basilicata. Aveva 10 anni. Sulle prime i passanti avevano pensato che il cane fosse ormai morto, e già erano indignati. Ma quando hanno visto che ancora respirava hanno chiamato i carabinieri.
I militari sono intervenuti a bomba, fermando l’uomo e liberando il cane che però ormai era in condizioni disperate. I veterinari del servizio sanitario regionale hanno tentato di tutto, senza però riuscire a salvare la vita del povero segugio. La sua colpa? Entrare senza permesso nel terreno del suo uccisore.
Nemmeno mezz’ora prima l’uomo si era recato in Comune per chiedere che quel cane venisse accalappiato e portato in canile. In municipio si stavano già attivando, ma non c’è stato il tempo. Dal canile di Latronico gli operatori intervenuti si sono trovati davanti una scena agghiacciante: il povero cane straziato e, tutto intorno, il capannello di quanti avevano cercato di prestargli soccorso.
Condanna è stata espressa dal sindaco del comune lucano, Domenica Orofino, a nome dell’intera comunità. Lo hanno chiamato Pluto, quel povero cane. Il gruppo Cane Lupo Cecoslovacco Italia ha deciso di dargli almeno un nome, così da restituirgli un minimo di dignità. Ora per Pluto si chiede giustizia. I carabinieri della compagnia di Senise stanno conducendo le indagini.