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Curiosità

La leggenda del Ponte dell’Arcobaleno



Ecco come nasce la leggenda del Ponte dell’Arcobaleno, perchè si dice cosi quando un animale domestico ci lascia. Tra mito, storia e leggenda.

Condividere un pezzo della nostra vita con un animale significa vivere un’esperienza di amore incondizionato, in cui impariamo responsabilità, rispetto, impegno, accudimento e pazienza in cambio di tanti momenti felici.

Ecco perché la sua morte è una vera e propria esperienza di lutto, un trauma che lascia un immenso vuoto nel cuore e nella mente.

Lo dice anche la scienza, e tutti quelli che ci sono passati non possono che confermare: la dipartita di un animale amato provoca lo stesso strazio di quella di una persona cara.

Ognuno cerca di affrontare ed elaborare il lutto come può…

La meravigliosa leggenda del Ponte dell’Arcobaleno ci dona la speranza che ci sia una vita oltre la morte anche per i nostri amici a 4 zampe.

Il Paradiso dei cani nella leggenda del Ponte dell’Arcobaleno

Si tratta di una storia dei nativi americani, popolo che ha sempre vissuto in armonia con la natura e le sue creature: la leggenda del Ponte Arcobaleno.

Un luogo così chiamato per via dei bellissimi colori che lo caratterizzano.

I colori dei prati, dei fiori, degli alberi, delle colline e dei ruscelli.

Un luogo che risplende alle soglie del Paradiso.

È qui che continuano a correre e giocare i nostri amici speciali.

Ed è qui che trovano tutto ciò che occorre loro: cibo e acqua, piccole tane, piante profumate, compagnia.

E anche salute, perché una volta giunti qui, anche quelli di loro che erano vecchi o ammalati tornano sani e forti.

Una sola cosa manca loro: quel posto terreno che chiamavano “casa”.

La nostalgia per quelle voci, le carezze, i piccoli riti quotidiani.

Tuttavia, arriverà il giorno che: “tutti i sensi saranno all’erta, il corpo vibrerà di eccitazione, le zampe faticheranno a star ferme e il cuore palpiterà di impazienza. Poi, con un balzo in avanti, riprenderà a correre senza quasi sfiorare il prato sotto di sé, perché, ti avrà visto e riconosciuto.

Arriverà da te quasi volando, lo raggiungerai senza fatica alcuna, e vi abbraccerete ridendo, consapevoli che niente più potrà dividervi ancora.

Ritroverà le tue mani e la tua voce, e tu il piacere di accarezzarlo e di godere del suo affetto incondizionato che tanto ti era mancato, sebbene mai era venuto meno il ricordo di lui, sempre vivo e presente.

E, allora, attraverserai in sua compagnia il Ponte dell’Arcobaleno, che vi vedrà uniti per sempre “…

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