Una cagnolina incinta è stata trovata uccisa, impiccata a un albero, a Guspini, nella provincia del Sud Sardegna. E’ il secondo caso di questo tipo in poche settimane, nella stessa zona dove adesso inizia a serpeggiare il panico. Ad accendere i riflettori sull’episodio è Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) Animal Protection attraverso una nota. E proprio l’associazione lancia anche una petizione per inasprire le pene per chi si macchia di questi crimini.
La denuncia, al momento contro ignoti, è già formalizzata. Gli investigatori sono dunque sulle tracce del o dei colpevoli, e si cercano testimoni. A fare la terribile scoperta Anta Onlus, sezione di Terralba, su segnalazione di un passante che si è trovato dinanzi alla scena raccapricciante. Anta ha quindi diffuso l’immagine attraverso i social, da cui la vicenda è rimbalzata prima sulle cronache locali e poi sulle agenzie e a livello nazionale.
“Tanta crudeltà – commenta la presidente nazionale Lndc Piera Rosati – si combatte solo con la garanzia di leggi severe. Ogni giorno, in Italia, decine e decine di animali continuano ad essere seviziati, torturati e uccisi. Le leggi a loro tutela sono ormai obsolete e continuano a rivelarsi inadeguate e inefficaci a prevenire e punire questi crimini“.
“Anche per questo motivo – conclude – rilanciamo la nostra petizione per chiedere pene più severe, l’arresto e aggravanti per chi commette atti di violenza e crudeltà contro gli animali”.