Viveva detenuto in un box ed era utilizzato per la guardia ai polli, all’interno di un allevamento di Monte Roberto in provincia di Ancona. Lui è Ringhio, un cane con una buona dose di pastore maremmano nel sangue che le guardie zoofile Oipa hanno trovato tra le sue feci e resti di pollame in un ambiente ristretto e malsano pullulante di mosche ed insetti.
La storia di Ringhio arriva direttamente da una nota Oipa, i cui operatori sono intervenuti a seguito di una denuncia. A colpirli, una volta sul posto, è stata la quantità di sangue sul pavimento del box e che continuava a uscire dalla zampa anteriore destra del cane, lacerata ed emorragica.
“Abbiamo saputo che la situazione si protraeva da circa un mese”, spiega Rocco Corretti, coordinatore regionale delle guardie zoofile Oipa nelle Marche. Il cane era insomma in pericolo di vita, dunque il sequestro è scattato subito così come il trasferimento d’urgenza in clinica.
Ringhio è stato operato in tutta fretta, nel tentativo di scongiurare per lui la perdita della zampa. “Il proprietario, un cacciatore proprietario tra l’altro di altri cani utilizzati per la caccia al cinghiale, è ora indagato per maltrattamento e detenzione in condizioni incompatibili”, si legge nella nota Oipa.
Ringhio è stato abbandonato a se stesso malato e ristretto in un piccolo box per molto tempo. Malgrado ciò coi volontari è apparso docile e affettuoso, benché impaurito e dolorante. E’ ancora ricoverato e in attesa dell’esame istologico sul tessuto asportatogli dalla zampa. “Se si trattasse di metastasi sparse – spiega Oipa – per lui non ci saranno purtroppo speranze”. Forza Ringhio, metticela tutta!