Sono gli angeli a quattro zampe di tante spiagge, usano la coda per timone e saranno operativi anche nel prossimo fine settimana. Tra loro ci sono Botch e Ariel a Ostia, Eva a Tarquinia, Maggy a Pescia e Thor a Montalto di Castro, tutti cani bagnino attivi in unità cinofile della Scuola italiana cani da salvataggio (Sics).
I loro interventi non sono affatto rari. Quando l’onda si alza, la prudenza troppo spesso si abbassa. E’ così che l’incolumità dei bagnanti finisce a rischio e loro – soprattutto labrador, terranova o golden retriever – si lanciano impavidi a soccorrere l’imprudente a mollo di turno.
I cani sono abituati a entrare in azione tuffandosi da vari tipi di piattaforma. La spiaggia sabbiosa, certo, ma anche scogli, natanti e addirittura elicotteri quando serve. Sempre insieme ai loro conduttori, il loro servizio è inscritto nella protezione civile e non si sostituisce certo a quello dei bagnini tradizionali. I quattro zampe, però, danno un aiuto prezioso soprattutto lungo le spiagge libere.
Una volta in acqua col suo conduttore, poi, il cane ha più forza per trainare i bagnanti in difficoltà. Sulla sua pettorina è presente un maniglione a cui possono trovare appiglio anche in più d’uno, soprattutto se bambini. Ma attenzione: uomo e cane insieme si raccomandano di non abbassare la guardia contando sul loro soccorso. Meglio evitare inutili azzardi. I cani bagnino sono coccolabili anche all’asciutto.