Si torna a viaggiare e nel dopo lockdown rimonta anche il traffico illegale di cuccioli di cane dall’Est europeo che addirittura registra un’impennata di crescita. Nei giorni scorsi la polizia stradale e il nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale (Noava) di Trieste hanno dato notizia del sequestro di 115 cuccioli di varie razze in poco più di un mese. Tre i blitz effettuati nell’asse tra Italia e Slovenia.
I piccini viaggiano con documentazione falsa o inesistente, stipati in bagagliai e furgoncini spesso senza acqua né cibo. Alcuni muoiono durante il viaggio. Altri sono malati. Pochi di loro hanno i vaccini in regola e raramente hanno raggiunto l’età giusta per essere separati dalla madre e dai fratellini.
Le razze? Le più pregiate tra spitz, maltesi, siberian husky, boston terrier, teckel, shiba inu e golden retriver. Il valore stimato sul mercato per questo giro d’affari clandestino supera i 100mila euro. I piccoli sono stati tutti controllati dai veterinari dell’azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale.
Il commissario Giuliano Cilento, vicedirigente del Centro operativo autostradale, ha illustrato le direttrici specifiche lungo le quali si sviluppa il traffico illegale che dal centro/est Europa raggiunge tutto il nord Italia spesso attraverso il Friuli Venezia Giulia.