Cane non morde cane? Mica vero. Il vecchio proverbio ha le sue eccezioni a confermare la regola. E nel caso, che fare? Su chi ricadono le responsabilità e di quale natura sono? Secondo la procura di Verbania, che ha disposto il rinvio a giudizio di due donne i cui cani hanno morso e ucciso un loro consimile più piccolo, ci sono gli estremi per il rinvio a giudizio in sede penale.
La vicenda è riportata dal team dello Studio Cataldi. Il codice penale, spiegano i legali, include vari articoli a quattro zampe. Uno è il 672 e riguarda l’omessa custodia di animali. Un altro, più grave e applicato nel caso in questione, è il 544-bis inerente l’uccisione di animale qualora il proprio pet azzanni e uccida un altro cane.
Proprio così pare essere andata in quel di Verbania dove i grossi cani di due donne erano condotti dalle stesse in passeggiata per strada senza né museruola né guinzaglio. Già questo integra una violazione di per sé. Fatto sta che i due cani in questione, del tutto privi di contenimento, a un certo punto hanno aggredito e ucciso un cagnolino piccolo e tenuto al guinzaglio, ferendone anche la proprietaria.
Il rinvio a giudizio è stato disposto per uccisione di animali mediante omissione e reato di lesione colposa. Le due donne hanno anche dovuto risarcire il danno patrimoniale e non alla proprietaria del piccolo cane uccisio mediante la loro assicurazione. Ora però dovranno presentarsi alla sbarra in sede penale. Qui, oltre al reato di uccisione di animale, verrà preso in esame un ulteriore risarcimento formato maxi per danno morale, non coperto da assicurazione.